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⚠️I miei sono #spacci, non recensioni vere; quindi, mi scuso con autori e editori per il mio modo bizzarro di esprimermi, ma vi assicuro che i libri di cui parlo mi sono piaciuti moltissimo. Tre emoji è il punteggio massimo.

sabato 8 ottobre 2022

Game over di Lorella Diamante

 Incollati,

per la serie "facciamoci del male" e per i regali quota 100 sempre da parte di @eleonoramazzitelli e consorte, vi spaccio oggi un libro che definire stupendo è riduttivo.

"Game over" di Lorella Diamante è lo sport romance che non c'era. Perché dello sport descrive qualcosa di diverso. In molti romanzi abbiamo visto atleti all'apice della carriera, alcuni anche alla fine per via dell'età, ma attivi; non è il caso del nostro splendido protagonista, Chester Cox, ma non vi spoilero altro.

Lei, la nostra eroina - perché di questo si tratta, Layla Turner è una giornalista sportiva sorella di un campione di football americano, come Chester, Brian, definito "ragazzo arcobaleno" perché ha avuto il grande coraggio di fare coming out e sposare un uomo, Jamie, un personaggio interessantissimo, ex soldato congedato con onore dopo aver perso una gamba.

Incaricata dal suo nuovo capo di fare uno scoop sul campione capriccioso e superstar Chester Cox, Layla si ritroverà catapultata in una realtà completamente inaspettata e in un amore, Incollati, che non ha niente a che fare con i romanzi rosa qualunque.

Perché?

Perché Layla e Cox sono rotti e da rotti entrambi dovranno trovare la colla per ricostruirsi.

Potrei definirla una storia di resilienza, ma non sarebbe un termine totalmente indovinato, è una storia dove l'amore è solo parte dell'intensa relazione tra i due protagonisti.

Importante e coinvolgente è anche la presenza degli altri personaggi, la famiglia di Ches, Brian e Jamie, e degli amici di Cox, uno in particolare.

Ovviamente il #piantometro è al top dei top. E vi giuro che dopo tutti questi libri commoventi di fila, da domani mi butto su Topolino! Ho finito i fazzoletti!

Ve lo consiglio davvero perché è proprio un libro bello, bello, bello! Ed è originale. Sapete che per me questa componente è fondamentale in un romanzo.

Domanda da fuori dal mondo... esiste il romanzo di Brian e Jamie? Rispondetemi su Instagram.

Andiamo coi metri:

Piantometro 😭 😭 😭

Figometro. 😍😍😍

Minchiometro 🔥🔥

Kellanometro 💖💖💖

Buzzometro 😂

Schiavometro 🖼🖼 

"Una Maestra Per Emerson Pass" (Emerson Pass Historical Italian Editions Vol. 1) di Tess Thompson

 Incollati,

vi ricordate quando ho paragonato il mio Kindle o la mia TBR alle teste dell'Idra? Ecco, lo spaccio di oggi è proprio il risultato di questo. Perché ho trovato questa serie sponsorizzata tra i miei libri e l'ho preso su KU ovviamente appassionandomene e legandomi a tutta la serie che prevede diversi romanzi, 8 nel passato di questo luogo che dà i nomi alle serie, Emerson Pass, Historicals (di cui per ora solo 5 in italiano) e 5 di Emerson Pass Contemporaries per ora nessuno in italiano.

Prima di parlarvi di "Una Maestra Per Emerson Pass" (Emerson Pass Historical Italian Editions Vol. 1) di Tess Thompson, vorrei fare un appello a chi mette gli annunci sponsorizzati usando come chiave i miei libri o la mia serie: risparmiate i vostri soldi, credo che i vostri annunci li vedano in tre se li mettete dalle mie parti. Giuro, non di più.

Veniamo al romanzo.

Colorado, 1910. La maestra Quinn Cooper si ritrova a Emerson Pass perché convocata da quel gran figo di Lord Alexander Barnes, il magnate, fondatore e quant'altro della città, per farne la maestra del paese.

Lui si aspetta la classica istitutrice racchia, invece si trova una frizzante biondina, che i suoi cinque figli adorano. È vedovo e l'effetto "Tutti insieme appassionatamente" o "tata Francesca" parte subito.

Il romanzo non è l'apoteosi del #minchiometro, ma è molto bello, perché è una sorta di favoletta famigliare piena di buoni sentimenti e un pizzico di suspense sulla morte di un vicino.

Lo confesso, all'inizio c'è una ridondanza di personaggi che ha rincoglionito anche me, cioè, più del nomale rintronamento dell'età, ma la storia è molto bella, merita di essere letta!

La saga prosegue con le vicende dei figli di Alexander, stay tuned! Una maestra per Emerson Pass è, infatti, il primo libro della serie di romanzi storici ambientati a Emerson Pass. Se vi piacciono i nobili galanti, le eroine forti e le sfumature di mistero, allora non potrete non amare questa deliziosa avventura di inizio secolo nel vecchio West. (preso dalla sinossi)

Andiamo coi metri:

Piantometro 😭 😭

Figometro. 😍😍

Kellanometro 💖

Buzzometro 😂

Schiavometro 🖼🖼

martedì 4 ottobre 2022

"Punk 57. Insieme siamo perfetti" di Penelope Douglas

 Incollati,

ditemi qualcosa di vero!

Sapete che normalmente non seguo le mode, per una sorta di ribellione al fatto che io o alcune delle mie colleghe ed amiche non saremmo mai "moda" del momento (che ne dica Sy-Sy), ma nel caso del libro che voglio spacciarvi oggi, ho seguito l'istinto pur conformandomi all'onda. Mi riferisco a "Punk 57. Insieme siamo perfetti" di Penelope Douglas edito da Newton & Compton che per una volta non criticherò per la grafica di copertina!

Partiamo da Ryen, la protagonista femminile. Lei è sé stessa solo quando scrive a Misha, più o meno... Anzi, diciamo che quando scrive a lui si dipinge per come vorrebbe essere: libera.

Ma torneremo presto su questa cosa, Incollati.

Parliamo della trama: molto originale anche se stando alla sinossi mi sono fermata un attimo perché l'ho immaginato molto simile ad altri libri con l'espediente dello scambio epistolare dei protagonisti. Invece no. E mi dispiacerebbe molto se qualcuno che ha avuto il mio medesimo impatto rinunciasse alla lettura, perché vi assicuro che il libro è molto originale.

Oggi, lo dico spesso, l'originalità è qualcosa di raro e prezioso e devo rendere merito a Penelope!

Anche se, attenzione... Misha è un bad boy sboccato!!! (Ve lo dico, dato che sono anziana e incazzata, per molto tempo tirerò frecciatine a quella recensora!)

Torniamo all'essere e all'apparire di Ryen. Una diatriba vecchia come il mondo, i filosofi antichi disquisivano su questo e, la sottoscritta, pur non valendo una minchia, ha sentito parecchio l'argomento.

Ma Ella, cazzo, hai 50 anni...

Be', vi rivelerò una cosa. Quello che Penelope fa passare come un triste rito di passaggio dell'adolescente medio – e qui avrei da ridire, perché essere bullizzati NON PUÒ ESSERE UN RITO DI PASSAGGIO, - perché per molti la fase diventa anche l'ultima fase... comunque, è qualcosa che una persona di una certa sensibilità si porta dentro, magari dall'adolescenza, e mantiene anche nella mezz'età.

Nella mia vita d'insegnante, ho combattuto a volte con situazioni simili tra i miei alunni. Per la materia che insegnavo, poi, ero il confessore di tutti, e venivano da me i colleghi a vomitarmi addosso le loro frustrazioni pensando che fossi più buona del collega sacerdote, e gli alunni a chiedere aiuto da situazioni come quella descritta nel libro.

Io ho fatto quello che ho potuto, anche di più a volte. Ma al posto del grazie ho trovato un vaffanculo. Non solo come insegnante, purtroppo.

Quindi mi fa piacere che la Douglas ringrazi le colleghe scrittrici famose e inneggi alle seconde possibilità e alla maturità che ti fa uscire dal tunnel, ma nella vita reale, bella mia, si rimane alla versione di Ryen odiosa anche da vecchie, per istinto di sopravvivenza.

Scusate sono uscita un attimo dai ranghi dello spaccio, ma sono due mesi che mi girano le palle e sto pensando che, vista la situazione, potrei usare il mio scoglionamento come energia alternativa.

------------------------------------------- ALLERTA SPOILER --------------------------------------------------

Alcune frasi, affermazioni, mi hanno toccata particolarmente e mi ci sono ritrovata. Perché anche io ho fatto delle scelte come uno dei personaggi, quella di assumere uno pseudonimo e tutto quello che ne consegue per evitare il giudizio del mondo, perché per me, a 18 o 35 o 50 anni, non è cambiata un'emerita minchia.

E anche io ho trovato il mio Misha nei miei "Fiori sull'Asfalto", fino a che non sono diventati stretti e tossici anche quelli...

"«Vuoi essere amat- senza rischiare di subirne le conseguenze, perciò attiri l’attenzione di cui hai bisogno, ma ti godi il lusso di non assumerti la responsabilità di quelle parole»."

Ebbene, sarebbe bello poter scrivere solo quello che la gente vorrebbe e piacere a tutti come Punk fa sui muri...

"Non voglio sentire le reazioni degli altri alle mie parole perché, se sapessero che Punk sono io, reagirebbero in modo diverso. Ma non è esattamente corretto nemmeno lanciare il sasso e poi nascondere la mano."

Questa è invece la risposta che darei io a chi mi chiede il perché della mia scelta di nascondermi dietro nomi d'arte, pseudonimi, maschere virtuali.

Perché:

"Ma molti di noi hanno fatto cose, cose ingiuste, in nome dell’autoconservazione."

Ed io di finire come Daphne e Laura non ne ho molta voglia...

L'autrice poi, fa un augurio finale nelle note, molto bello:

"E chiunque abbia vissuto un’esperienza simile a quella che i personaggi hanno affrontato tenga a mente queste parole: la situazione migliorerà, tu sei importante, insostituibile. Resisti. Troverai la tua tribù. Penelope Douglas"

Finito di piangermi addosso, vi consiglio questo libro perché è molto bello e ha tutti i metri al punto giusto. Non spoilero troppo sulla trama, perché ci sono dei colpi di scena interessanti e notevoli, a prescindere dalla mera relazione romance.

Belin, Ella, che spaccio del cavolo!

Ok, inizio a parlare in terza persona, ma credo che autoreferenzialità e pietismi a parte, abbiate capito che non solo il libro mi è piaciuto e che ammiro la Douglas per avere tanta speranza da distribuire ai lettori, ma che questo è uno dei libri che ti entrano dentro e ti lasciano il segno.

Piantometro 😭 😭

Figometro. 😍😍

Minchiometro 🔥🔥🔥

Kellanometro 💖💖

Schiavometro 🖼🖼 

lunedì 3 ottobre 2022

"Dall'asfalto alle stelle" di Antonella Malvezzo

 Incollati,

Prima vi parlavo di come a volte l'arte, in particolare la scrittura, possa in qualche modo essere un'àncora, un modo per salvarsi, un modo per esorcizzare, ma pure per cristallizzare qualcosa nel tempo. Un ricordo, un'adolescenza inquieta nel senso più terribile e profondo del termine, un luogo che, nonostante tutti i difetti oggettivi, il dolore, lo sbando, la povertà, la disperazione è spazio di aggregazione e famiglia. Amicizia. Amore.

Mi sono imbattuta nel romanzo "Dall'asfalto alle stelle" di Antonella Malvezzo per caso, un suggerimento di Amazon non so nemmeno sulla base di quale altro libro letto (forse il cookie "libri da piantometro a mille") e il fatto che fosse ambientato a Genova ha fatto il resto. L'editore è Dark Zone.

Il libro è ambientato al CEP, che io per un periodo ho visto dall'altra parte della montagna, ma dove è cresciuto mio marito per una buona fetta della sua vita (la protagonista, Ambra, vive proprio nella stessa via dove oggi abita ancora mia cognata!) e il CEP è anche il vero protagonista della storia. Siamo nella seconda metà degli anni Novanta e quanto l'autrice descrive è in parte autobiografico, almeno, lo suppongo dalle note finali. L'amore/odio per quel dedalo di vie sulla collina del ponente genovese, cemento sull'erba brulla, povertà, discariche abusive, spaccio e tutto quello che "fa periferia e degrado" si percepisce in ogni pagina, così come la voglia di dire che, come cantava un genovese molto famoso, "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori".

La storia non è solo quella dell'amore acerbo ma appassionato tra Pietro "Spada" e Ambra, ma è anche quella di alcune amicizie fondamentali per stare a galla, per farsi forza, per non sentirsi abbandonati. A margine della vicenda, ma non nel senso di marginali, piuttosto come due punti di partenza e di chiusura della storia, due eventi strazianti, due giovani perdite che segnano la protagonista e il quartiere stesso.

Uno di questi, ho scoperto essere un fatto reale, che l'autrice ha riportato con delicatezza e come l'omaggio meritato e doveroso.

Il libro mi è entrato dentro, lo confesso, l'ho sentito come pochi altri nella vita. Io non ho vissuto il CEP, mio marito è del 1965, Ambra la protagonista parrebbe del 1982, quindi la sua realtà era leggermente diversa da quella di Ambra, Pietro, Marco o Turi. Come è diverso oggi, e l'autrice ne fa un ottimo riassunto nell'epilogo ambientato nel 2010. Io ho vissuto Marassi, in parte, per un breve periodo (perché anche qui ci sono le case popolari, mia madre ancora vive in un appartamento riscattato dall'ex IACP, oggi Arte), comprendo e sento quell'appartenenza, quell'amore/odio e quelle radici che non sono riuscita a staccarmi di dosso neanche vivendo per un periodo altrove.

Qui c'è il Biscione, là le Lavatrici, ma lo scempio architettonico cammina pari passo con il degrado umano, che è vero, oggi è peggio di allora, perché quando scendevi in piazzetta col motorino truccato, fumavi di nascosto, ti truccavi di nascosto, eri vero. Non artefatto da un social network. Anche se abbandonato, solo, con un background di povertà, solitudine, vizio.

Mi sono rivista in Ambra, soprattutto dal punto di vista della famiglia originaria. Ho riconosciuto in Francesca, Turi, Marco, Spada e Luca molti dei miei vecchi amici.

Lo consiglio a chi vuole leggere una storia di speranza, d'amicizia e commuoversi parecchio, anche e soprattutto se non è di Genova.

L'unica domanda che mi viene da fare è... ma dopo quel semaforo del 2010, che è successo?

Dai metri ho tolto #minchiometro e #figometro perché parliamo di ragazzini e anche se le scene d'amore non mancano e i protagonisti sono graziosi, non me la sono sentita di inserirli come per romanzi con protagonisti trentenni!

Piantometro 😭 😭 😭

Kellanometro 💖💖💖

Schiavometro 🖼🖼 🖼 

Attenzione

Se mi contatti, con qualunque mezzo, social o e-mail, controlla di conoscere alcune cose: 1. Se vuoi che io collabori con te e che legga i tuoi libri, vedrai che non faccio collaborazioni a parte tramite Romance Book (che puoi contattare chiedendo di me, ma non è detto che io possa comunque essere colei che leggerà il tuo libro). 2. Se mi contatti per leggere i miei libri premurati almeno di sapere cosa scrivo. Alcuni libri sono pubblicati da CE e dovresti sentire loro. Io NON mando cartacei, perché non posso permettermeli neanche per me. Per questo, visto che in un modo o nell'altro voi schifate il digitale, non chiedermi la collaborazione. 3. Non intendo aprirmi un profilo Wattpad per NESSUN motivo. Idem per Facebook. Ho i miei problemi importanti per odiare a morte quei due siti. Grazie per la comprensione.