Incollats,
cosa succede se "Uccelli di Rovo" si va a incontrare con la storia di Don Pietro Pappagallo? Lo scoprirete leggendo Il segreto di Eva di Amy Harmon edizioni Newton & Compton.
Lo so, ho azzardato un paragone tra una storia di fantasia anche un po' trash (scusate, ma per me "Uccelli di Rovo" è una trashata vintage) e la storia vera di un eroe e uno che per conto mio andrebbe fatto santo. Ma vi dico subito che la Harmon ha preso ispirazione dalla storia vera sia di don Pietro (martire delle Fosse Ardeatine assieme a oltre trecento altre persone) che non nomina ma trasforma un po' facendolo diventare il protagonista Angelo, e da quella di Mons. O'Flaherty, che inserisce come personaggio reale nel cast per tessere la trama di questa storia d'amore tra Eva, ebrea, e Angelo, prete cattolico americano di nascita ma trapiantato da bambino in Italia.
La Harmon ammette di aver fatto degli errori, non se li fa passare come licenze poetiche, per fortuna, ma dice di aver consultato degli italiani e dei sacerdoti cattolici, ma sulla liturgia l'ho trovata insufficiente. Primo: il centro della messa non è il "sermone" che per altro si chiama "omelia", ma l'Eucaristia. E questa è la grossa differenza tra i protestanti di qualunque estrazione (calvinista, luterana, ecc.) e i cattolici. Secondo, fino al 1970, se non ricordo male, ma di sicuro dopo il Concilio Vaticano Secondo e sotto Paolo VI, si pregava in latino. TUTTI. Mia madre ancora se le ricorda le preghiere in latino – e vi dico che è una che in chiesa ormai ci va solo ai funerali.
Scusate, ma al trentaduesimo romanzo e alla novantesima fiction con don e padri mescolati tra loro sbotto anche io.
Ma torniamo al romanzo, perché nonostante la mia crisi da ex prof di religione è un bellissimo libro, una storia d'amore con una morale sottostante che va al di là del diritto canonico e che insegna che in tempo di guerra è l'amore che vince su tutto, anche sulla morte. Angelo ed Eva si incontrano da bambini, sono amici, molto amici e s'innamorano, ma non possono sposarsi per colpa delle leggi razziali.
Allora lui si fa prete, perché afferma di avere la vocazione vedendo la statua di San Giorgio di Donatello (anche qui, Amy, una foto della statua potevi anche guardarla...) per combattere dei draghi che all'inizio sono parte del suo passato, ma poi si chiameranno nazifascisti.
Eva è un'ebrea ortodossa fino al midollo, che con fatica dovrà adattarsi alla finzione di non esserlo, così come a venire meno a certi precetti connaturati nella sua comunità, come lo stare vicini a tutti i costi, che sono costati la vita a molta gente che – altrimenti – si sarebbe potuta salvare dai campi di concentramento. Così succede a suo padre, ad esempio.
Il romanzo è scandito dalle "confessioni" di Eva e in parte di Angelo, ovvero, pezzetti di diario dove viene anticipata una scena successiva o commentata una precedente.
Nel complesso, Incollats, il romanzo, ambientato tra Firenze e Roma, è uno dei migliori cavalcanti il tropo Seconda Guerra Mondiale, ebrei nascosti, lotta contro i nazifascisti. La storia d'amore è inserita bene e ha un suo perché anche nel modo in cui si sviluppa.
Per questo trope in una scala che va da 0 al 10 de "La vita è bella" di Benigni darei un bel 7 e mezzo.
Non commento, invece, la copertina che ritroviamo in almeno altri 3 libri e che c'entra come le olive nella cioccolata calda. Ma confido che Newton & Compton si stia rifacendo ultimamente, ha mandato in disintossicazione i grafici, anche se non ha ancora tolto gli alcolici dal reparto editor e traduzioni.
Valutazione: ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐/5
Piantometro 😭 😭 😭/3
Figometro. 😍😍/3
Romanticometro: 🌸🌸🌸/3
Minchiometro 🔥/3
Kellanometro 💖💖/3
Martilallimetro: 🕵🏼🕵🏼/3
Sclerometro 🤬 🤬 🤬/3
Buzzometro -
Schiavometro -
⚠️I miei sono #spacci, non recensioni vere; quindi, mi scuso con autori e editori per il mio modo bizzarro di esprimermi, ma vi assicuro che i libri di cui parlo mi sono piaciuti moltissimo.
Tre emoji è il punteggio massimo.
I parametri dei miei metri sono: Piantometro 😭 😭 😭 se il libro è commovente Figometro. 😍😍😍 se il protagonista e i personaggi sono belli Minchiometro 🔥🔥🔥 se il protagonista maschile oltre che bello è uno che...insomma, ci capiamo. Un po' spicy-hot, quanto pepe c'è. Kellanometro 💖💖💖 l'originalità Sclerometro 🤬 🤬 🤬 quando sclero per i colpi di scena, per le situazioni trepidanti (prima era incluso nel minchiometro) Buzzometro 😂 😂 😂 quanto fa ridere, quando ci sono scene comiche. Schiavometro 🖼 🖼 🖼 La copertina. Kellanometro e Buzzometro derivano da due personaggi di due libri che ho letto. Schiavometro perché il mio grafico si chiama Schiavo di cognome (e a detta solo sua 😂, anche di fatto!) Da oggi ai metri aggiungo il Romanticometro 🌸🌸🌸 per il romanticismo (quando c'è amore ma non sesso da Minchiometro), il Martilallimetro per la suspense 🕵🏼🕵🏼🕵🏼 e il LGBTQIA+metro 🌈🌈🌈 per quanto arcobaleno c'è nella storia, se c'è. Sempre con un punteggio massimo di 3 emoji.
TRAMA
1943. La Germania occupa gran parte dell’Italia e le deportazioni degli ebrei aumentano di giorno in giorno. Fin da bambini Eva Rosselli e Angelo Bianco sono cresciuti come una famiglia, divisi solo dalla religione. Con il passare degli anni si sono innamorati, ma per Angelo è arrivata la vocazione e, nonostante i suoi profondi sentimenti per Eva, ha preso i voti. Adesso, più di dieci anni dopo, Angelo è un prete cattolico ed Eva è una donna ebrea che rischia la deportazione. Con la minaccia della Gestapo in avvicinamento, Angelo nasconde Eva tra le mura di un convento, dove Eva scopre di essere solo una dei tanti ebrei protetti dalla Chiesa. Ma la ragazza non riesce proprio a stare nascosta, in attesa della liberazione, mentre Angelo rischia la vita per salvarla. Con il mondo in guerra e le persone ridotte allo stremo, Angelo ed Eva affrontano sfida dopo sfida, scelta dopo scelta, fino a che il destino e la fortuna non decideranno di incontrarsi, lasciandoli stremati davanti alla decisione più difficile di tutte.