«Non mi serve un nome per avere uno scopo. Sono gli umani che hanno bisogno di dare un nome a qualsiasi cosa su questa loro terra verde, persino ai fili d’erba».
Perché dare un nome alle cose le umanizza, e se umanizzi qualcosa allora sei costretto a riconoscerne l’esistenza.
Incollats, questa saga è qualcosa di apocalittico!
Ok, Ella, smettila.
Rifaccio…
Incollats, ho finalmente trovato il periodo e il mood per leggere questi romanzi di Laura Thalassa e devo ammettere che sono pentita di non averlo fatto prima.
Era da molto tempo che non trovavo dei paranormal romance o "romantasy" come vengono definiti da chi se ne sa di queste cose, così belli.
Perché io non li abbia letti prima, be', è una domanda cui non so dare risposta, forse semplicemente perché l'originale, il diverso, fa paura. Anche se bisogna ammettere che le recensioni dell'intera saga (a proposito, Hope Edizioni, quando arriva "Morte"?) sono altissime.
Pestilenza (I Cavalieri dell'Apocalisse Vol. 1) di Laura Thalassa. Hope Edizioni.
̷T̷r̷a̷m̷a:
Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.
Quando Pestilenza arriva nella cittadina di Whistler, in Canada, Sara Burns sa per certo che tutte le persone che lei conosce e ama sono destinate a morire, a meno che il Cavaliere dalle fattezze angeliche non venga fermato. Ed è proprio questo che Sara ha in mente di fare quando, con un colpo di fucile, lo disarciona dal suo cavallo.
Peccato che nessuno l’abbia avvisata che la bestia immonda non può morire.
Si ritrova quindi prigioniera di un Cavaliere immortale e molto, molto arrabbiato, il cui unico scopo è farla soffrire. Più il tempo passa, però, e più Sara è incerta sui sentimenti che il messaggero dell’Apocalisse nutre per lei e... viceversa.
Sara può ancora salvare il mondo, ma per farlo dovrà essere disposta a sacrificare il suo cuore.
̷C̷o̷s̷a ̷n̷e ̷p̷e̷n̷s̷o:
«Non sono qui per esaudire i tuoi desideri». La sua voce è ferma, spassionata. «Sono qui per far finire il mondo».
In questo primo romanzo troviamo Sara Burns, una pompiera, che per fermare Pestilenza, l'angelo dell'apocalisse che ovunque passa lascia una scia di malattia e di morte, estrae a sorte lo stecchino sfortunato, e gli fa un'imboscata dove pensa di fermarlo.
Peccato che...
Lo vedrete, altrimenti finirebbe il libro al 5%.
Per punizione, Pestilenza la porterà con sé e non la infetterà con il suo morbo, ma all'inizio la farà soffrire parecchio.
Scopriremo poi anche i motivi della sua scelta, ma nel frattempo ci godremo il viaggio nel viaggio, nello scoprire il mondo degli uomini da parte di Pestilenza e Sara sarà titubante nell'insegnarglielo. Ma pure divertita.
Questo romanzo ha indubbiamente dei toni forti, degli argomenti pesanti, insomma da tw di un certo spessore; tuttavia, leggendolo si riesce a immedesimarsi in entrambi i protagonisti e a capirne le intenzioni.
La penna di Laura Thalassa è qualcosa di straordinario e unico, riesce, nonostante parli di malattia e morte, a essere divertente, soprattutto nei momenti in cui Sara commenta Pestilenza con ironia e autoironia.
Pestilenza è – pur nella sua terrificante bellezza – tenerissimo. Perché quando scopre il mondo, ad esempio alla prima bevuta di superalcolico, sembra un ragazzino che s'atteggia da adulto. Poi però impara in fretta e a Sara non resta che capitolare.
Tuttavia, forse, la lezione viene imparata da entrambi.
Un altro particolare interessante è quello legato al nome, Pestilenza, e vedrete che anche qui la scelta di non dargli un nome diverso non è casuale. Laura Thalassa se ne sa di ciò che scrive e anche se parla di un argomento strettamente legato alla religione – sono cavalieri biblici – non fa apologie o tenta di convertire, anzi, (questo è qualcosa che ho apprezzato molto avendo anche io scritto di religione con lo stesso intento) descrive quello che l'umanità si è perso, descrive quello che l'umanità ha di bello, laddove false dottrine o la negazione delle stesse fanno credere sbagliato quello che è giusto e abitudine ciò che è sbagliato.
̷S̷p̷e̷c̷i̷f̷i̷c̷o ̷c̷h̷e ̷i ̷m̷e̷t̷r̷i ̷e̷s̷u̷l̷a̷n̷o ̷d̷a̷l̷l̷a ̷v̷a̷l̷u̷t̷a̷z̷i̷o̷n̷e ̷i̷n ̷s̷t̷e̷l̷l̷e̷. ̷N̷o̷n ̷c̷o̷n̷t̷a̷n̷o ̷s̷e ̷n̷o̷n ̷d̷i ̷p̷e̷r ̷s̷é ̷s̷t̷e̷s̷s̷i̷.
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐/5 lode
Piantometro 😭 😭 😭 😭 /5
Figometro 😍😍😍😍😍/5
Romanticometro 🌸🌸🌸🌸/5
Minchiometro 🔥🔥🔥🔥/5
Kellanometro 💖💖💖💖💖/5
Dean&Sammetro (novità!) 👻 👻 👻👻👻/5
Sclerometro 🤬🤬 🤬 🤬 🤬/5
Buzzometro 😂 😂 😂/5
Schiavometro (copertina) 🖼🖼 🖼 🖼 🖼 /5
⚠️I miei sono #spacci, non recensioni vere; quindi, mi scuso con autori e editori per il mio modo bizzarro di esprimermi, ma vi assicuro che i libri di cui parlo mi sono piaciuti moltissimo.
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