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⚠️I miei sono #spacci, non recensioni vere; quindi, mi scuso con autori e editori per il mio modo bizzarro di esprimermi, ma vi assicuro che i libri di cui parlo mi sono piaciuti moltissimo. Tre emoji è il punteggio massimo.

martedì 4 ottobre 2022

"Punk 57. Insieme siamo perfetti" di Penelope Douglas

 Incollati,

ditemi qualcosa di vero!

Sapete che normalmente non seguo le mode, per una sorta di ribellione al fatto che io o alcune delle mie colleghe ed amiche non saremmo mai "moda" del momento (che ne dica Sy-Sy), ma nel caso del libro che voglio spacciarvi oggi, ho seguito l'istinto pur conformandomi all'onda. Mi riferisco a "Punk 57. Insieme siamo perfetti" di Penelope Douglas edito da Newton & Compton che per una volta non criticherò per la grafica di copertina!

Partiamo da Ryen, la protagonista femminile. Lei è sé stessa solo quando scrive a Misha, più o meno... Anzi, diciamo che quando scrive a lui si dipinge per come vorrebbe essere: libera.

Ma torneremo presto su questa cosa, Incollati.

Parliamo della trama: molto originale anche se stando alla sinossi mi sono fermata un attimo perché l'ho immaginato molto simile ad altri libri con l'espediente dello scambio epistolare dei protagonisti. Invece no. E mi dispiacerebbe molto se qualcuno che ha avuto il mio medesimo impatto rinunciasse alla lettura, perché vi assicuro che il libro è molto originale.

Oggi, lo dico spesso, l'originalità è qualcosa di raro e prezioso e devo rendere merito a Penelope!

Anche se, attenzione... Misha è un bad boy sboccato!!! (Ve lo dico, dato che sono anziana e incazzata, per molto tempo tirerò frecciatine a quella recensora!)

Torniamo all'essere e all'apparire di Ryen. Una diatriba vecchia come il mondo, i filosofi antichi disquisivano su questo e, la sottoscritta, pur non valendo una minchia, ha sentito parecchio l'argomento.

Ma Ella, cazzo, hai 50 anni...

Be', vi rivelerò una cosa. Quello che Penelope fa passare come un triste rito di passaggio dell'adolescente medio – e qui avrei da ridire, perché essere bullizzati NON PUÒ ESSERE UN RITO DI PASSAGGIO, - perché per molti la fase diventa anche l'ultima fase... comunque, è qualcosa che una persona di una certa sensibilità si porta dentro, magari dall'adolescenza, e mantiene anche nella mezz'età.

Nella mia vita d'insegnante, ho combattuto a volte con situazioni simili tra i miei alunni. Per la materia che insegnavo, poi, ero il confessore di tutti, e venivano da me i colleghi a vomitarmi addosso le loro frustrazioni pensando che fossi più buona del collega sacerdote, e gli alunni a chiedere aiuto da situazioni come quella descritta nel libro.

Io ho fatto quello che ho potuto, anche di più a volte. Ma al posto del grazie ho trovato un vaffanculo. Non solo come insegnante, purtroppo.

Quindi mi fa piacere che la Douglas ringrazi le colleghe scrittrici famose e inneggi alle seconde possibilità e alla maturità che ti fa uscire dal tunnel, ma nella vita reale, bella mia, si rimane alla versione di Ryen odiosa anche da vecchie, per istinto di sopravvivenza.

Scusate sono uscita un attimo dai ranghi dello spaccio, ma sono due mesi che mi girano le palle e sto pensando che, vista la situazione, potrei usare il mio scoglionamento come energia alternativa.

------------------------------------------- ALLERTA SPOILER --------------------------------------------------

Alcune frasi, affermazioni, mi hanno toccata particolarmente e mi ci sono ritrovata. Perché anche io ho fatto delle scelte come uno dei personaggi, quella di assumere uno pseudonimo e tutto quello che ne consegue per evitare il giudizio del mondo, perché per me, a 18 o 35 o 50 anni, non è cambiata un'emerita minchia.

E anche io ho trovato il mio Misha nei miei "Fiori sull'Asfalto", fino a che non sono diventati stretti e tossici anche quelli...

"«Vuoi essere amat- senza rischiare di subirne le conseguenze, perciò attiri l’attenzione di cui hai bisogno, ma ti godi il lusso di non assumerti la responsabilità di quelle parole»."

Ebbene, sarebbe bello poter scrivere solo quello che la gente vorrebbe e piacere a tutti come Punk fa sui muri...

"Non voglio sentire le reazioni degli altri alle mie parole perché, se sapessero che Punk sono io, reagirebbero in modo diverso. Ma non è esattamente corretto nemmeno lanciare il sasso e poi nascondere la mano."

Questa è invece la risposta che darei io a chi mi chiede il perché della mia scelta di nascondermi dietro nomi d'arte, pseudonimi, maschere virtuali.

Perché:

"Ma molti di noi hanno fatto cose, cose ingiuste, in nome dell’autoconservazione."

Ed io di finire come Daphne e Laura non ne ho molta voglia...

L'autrice poi, fa un augurio finale nelle note, molto bello:

"E chiunque abbia vissuto un’esperienza simile a quella che i personaggi hanno affrontato tenga a mente queste parole: la situazione migliorerà, tu sei importante, insostituibile. Resisti. Troverai la tua tribù. Penelope Douglas"

Finito di piangermi addosso, vi consiglio questo libro perché è molto bello e ha tutti i metri al punto giusto. Non spoilero troppo sulla trama, perché ci sono dei colpi di scena interessanti e notevoli, a prescindere dalla mera relazione romance.

Belin, Ella, che spaccio del cavolo!

Ok, inizio a parlare in terza persona, ma credo che autoreferenzialità e pietismi a parte, abbiate capito che non solo il libro mi è piaciuto e che ammiro la Douglas per avere tanta speranza da distribuire ai lettori, ma che questo è uno dei libri che ti entrano dentro e ti lasciano il segno.

Piantometro 😭 😭

Figometro. 😍😍

Minchiometro 🔥🔥🔥

Kellanometro 💖💖

Schiavometro 🖼🖼 

lunedì 3 ottobre 2022

"Dall'asfalto alle stelle" di Antonella Malvezzo

 Incollati,

Prima vi parlavo di come a volte l'arte, in particolare la scrittura, possa in qualche modo essere un'àncora, un modo per salvarsi, un modo per esorcizzare, ma pure per cristallizzare qualcosa nel tempo. Un ricordo, un'adolescenza inquieta nel senso più terribile e profondo del termine, un luogo che, nonostante tutti i difetti oggettivi, il dolore, lo sbando, la povertà, la disperazione è spazio di aggregazione e famiglia. Amicizia. Amore.

Mi sono imbattuta nel romanzo "Dall'asfalto alle stelle" di Antonella Malvezzo per caso, un suggerimento di Amazon non so nemmeno sulla base di quale altro libro letto (forse il cookie "libri da piantometro a mille") e il fatto che fosse ambientato a Genova ha fatto il resto. L'editore è Dark Zone.

Il libro è ambientato al CEP, che io per un periodo ho visto dall'altra parte della montagna, ma dove è cresciuto mio marito per una buona fetta della sua vita (la protagonista, Ambra, vive proprio nella stessa via dove oggi abita ancora mia cognata!) e il CEP è anche il vero protagonista della storia. Siamo nella seconda metà degli anni Novanta e quanto l'autrice descrive è in parte autobiografico, almeno, lo suppongo dalle note finali. L'amore/odio per quel dedalo di vie sulla collina del ponente genovese, cemento sull'erba brulla, povertà, discariche abusive, spaccio e tutto quello che "fa periferia e degrado" si percepisce in ogni pagina, così come la voglia di dire che, come cantava un genovese molto famoso, "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori".

La storia non è solo quella dell'amore acerbo ma appassionato tra Pietro "Spada" e Ambra, ma è anche quella di alcune amicizie fondamentali per stare a galla, per farsi forza, per non sentirsi abbandonati. A margine della vicenda, ma non nel senso di marginali, piuttosto come due punti di partenza e di chiusura della storia, due eventi strazianti, due giovani perdite che segnano la protagonista e il quartiere stesso.

Uno di questi, ho scoperto essere un fatto reale, che l'autrice ha riportato con delicatezza e come l'omaggio meritato e doveroso.

Il libro mi è entrato dentro, lo confesso, l'ho sentito come pochi altri nella vita. Io non ho vissuto il CEP, mio marito è del 1965, Ambra la protagonista parrebbe del 1982, quindi la sua realtà era leggermente diversa da quella di Ambra, Pietro, Marco o Turi. Come è diverso oggi, e l'autrice ne fa un ottimo riassunto nell'epilogo ambientato nel 2010. Io ho vissuto Marassi, in parte, per un breve periodo (perché anche qui ci sono le case popolari, mia madre ancora vive in un appartamento riscattato dall'ex IACP, oggi Arte), comprendo e sento quell'appartenenza, quell'amore/odio e quelle radici che non sono riuscita a staccarmi di dosso neanche vivendo per un periodo altrove.

Qui c'è il Biscione, là le Lavatrici, ma lo scempio architettonico cammina pari passo con il degrado umano, che è vero, oggi è peggio di allora, perché quando scendevi in piazzetta col motorino truccato, fumavi di nascosto, ti truccavi di nascosto, eri vero. Non artefatto da un social network. Anche se abbandonato, solo, con un background di povertà, solitudine, vizio.

Mi sono rivista in Ambra, soprattutto dal punto di vista della famiglia originaria. Ho riconosciuto in Francesca, Turi, Marco, Spada e Luca molti dei miei vecchi amici.

Lo consiglio a chi vuole leggere una storia di speranza, d'amicizia e commuoversi parecchio, anche e soprattutto se non è di Genova.

L'unica domanda che mi viene da fare è... ma dopo quel semaforo del 2010, che è successo?

Dai metri ho tolto #minchiometro e #figometro perché parliamo di ragazzini e anche se le scene d'amore non mancano e i protagonisti sono graziosi, non me la sono sentita di inserirli come per romanzi con protagonisti trentenni!

Piantometro 😭 😭 😭

Kellanometro 💖💖💖

Schiavometro 🖼🖼 🖼 

"Baciami prima di andare" di Paola Garbarino

 Incollati,

Rieccomi con uno dei regali "Quota 100" per il compleanno di Laura e mio.

I mittenti sono @eleonoramazzitelli e consorte e il libro è "Baciami prima di andare"

di Paola Garbarino che mi riporta nella mia Genova (non lo sapevo, eh, dire che il cognome dell'autrice doveva quantomeno insospettirmi!) in una storia intrigante che ruota attorno ad alcuni elementi di mio grande interesse come l'arte e la religione.

Mi sono sorpresa perché in Mina, la protagonista, ho ritrovato alcune sensazioni della mia adolescenza influenzata dalla religione e dall'educazione religiosa che ho ricevuto da parte della mia famiglia.

Ma veniamo al libro in sé. Quante volte abbiamo rimpianto una parola non detta che avrebbe potuto cambiare il futuro? I protagonisti del libro, Mina ed Aurelio sanno bene cosa significhi e rimpiangono per oltre quattro anni passati separati con lui in Australia e lei in Italia, a Genova appunto, quelle parole non dette. Oggi che Rei è tornato, Mina non riesce più a rivedere in lui il suo primo amore, perché collega il loro momento più bello al giorno più brutto della sua vita.

Poi c'è Enea, che somiglia a Perseo della Loggia dei Lanzi di Benvenuto Cellini (e cazzarola!!! Figometro up up!), che è spezzato proprio come Mina...

Il libro è imprevedibile, ha diversi POV e sbalzi temporali. È scritto molto bene, e cattura pagina per pagina, carine anche le citazioni a inizio capitolo perfettamente pertinenti con ciò che ne segue (no, non è così scontato per tutti i libri... spesso ne ho trovate di messe ad minchiam tanto per fare i citazionisti!)

Come sapete, Incollati, io amo moltissimo anche le "botte di cultura" nei romanzi, non sarei la primissima fan della mia amica Daphne Lorbeeren! E anche la Garbarino, con sapienza e cognizione di causa, inserisce nella storia momenti di cultura, di religione perfettamente amalgamati con la vicenda e della storia parte non solo integrante, ma per comprendere i personaggi, fondamentale.

Andiamo con i metri:

Piantometro 😭 😭

Figometro. 😍😍😍

Minchiometro 🔥🔥

Kellanometro 💖💖

Schiavometro 🖼 🖼

sabato 1 ottobre 2022

Comunicazione importante!

 Le edizioni cartacee dei libri pubblicati Chicory editi tra settembre 2020 febbraio 2022, degli pseudonimi Ella Kintsugi, Daphne Lorbeeren e Klelia Tataduży, sono OBSOLETE.



Ve ne accorgete dalle copertine, ma anche gli interni hanno subito delle riedizioni, a volte minime, altre sostanziali.

In particolare, ma non solo: i libri "Sebastian" di Ella Kintsugi e "I Figli della Notte" a nome Daphne Lorbeeren, usciti ad agosto/settembre 2021, hanno subito un errore di stampa importante, chi li ha ricevuti per recensirli è stato avvertito e, laddove possibile, i libri sono stati sostituiti.



Quindi, se vi rivendete su Vinted o su altri canali libri che avete ricevuto in omaggio spesso in anteprima, oltre al cattivo gusto di una tale azione, visto che vi vendete libri che non avete pagato; vi preghiamo di assumervi la responsabilità di questa vendita, e supplichiamo l'acquirente di non penalizzare noi autrici se ha ricevuto un libro obsoleto.

Se volete fare spazio nella libreria e togliervi i nostri libri, consigliamo il bidone della differenziata. È molto più onesto ed ecologico.

Di sicuro dopo quest'ennesima umiliazione, non manderò più cartacei ai blogger, parafrasando il detto: "per colpa di qualcuno, non si dà più credito a nessuno".








Attenzione

Se mi contatti, con qualunque mezzo, social o e-mail, controlla di conoscere alcune cose: 1. Se vuoi che io collabori con te e che legga i tuoi libri, vedrai che non faccio collaborazioni a parte tramite Romance Book (che puoi contattare chiedendo di me, ma non è detto che io possa comunque essere colei che leggerà il tuo libro). 2. Se mi contatti per leggere i miei libri premurati almeno di sapere cosa scrivo. Alcuni libri sono pubblicati da CE e dovresti sentire loro. Io NON mando cartacei, perché non posso permettermeli neanche per me. Per questo, visto che in un modo o nell'altro voi schifate il digitale, non chiedermi la collaborazione. 3. Non intendo aprirmi un profilo Wattpad per NESSUN motivo. Idem per Facebook. Ho i miei problemi importanti per odiare a morte quei due siti. Grazie per la comprensione.