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⚠️I miei sono #spacci, non recensioni vere; quindi, mi scuso con autori e editori per il mio modo bizzarro di esprimermi, ma vi assicuro che i libri di cui parlo mi sono piaciuti moltissimo. Tre emoji è il punteggio massimo.

lunedì 26 settembre 2022

Hypnosis: La Veggente di Francesca Trentini

 Incollati,

La mia amica Francesca Trentini è tornata e con lei il fantastico mondo della saga di Hypnosis.

Hypnosis: La Veggente di Francesca Trentini è il terzo volume della sala e inizia col botto, così come il libro, perché è FANTASCIENTIFICO in ogni senso.

Infatti, anche io inizio in modo un po' fantascientifico dalla fine commentando le note dell’autrice quando afferma di aver azzardato mettendo in conto una terza specie, accanto a umani ed elfi, gli alieni Van’hielessahar.

Un azzardo che secondo me ne è valso del tutto la pena.

Che dire di questo terzo volume?

Intanto, a me è piaciuto più degli altri, sarà che i personaggi sono straordinari in ogni accezione dal termine; soprattutto la protagonista Lenya, perché non è l’eroina che ti aspetti come quelle presentate nei volumi precedenti (e che non crediate archiviate così come gli altri soliti noti!!!), è particolare, sia come natura propria che come personaggio. Insomma, o la odi o la ami, non è una che susciti vie di mezzo a mio avviso. Lei e Nathaniel sono una coppia totalizzante per il lettore.

Temi importanti, ricordi, premonizioni, argomenti anche “da trigger alert potente”, in una storia che ho sentito particolarmente in questi due passi:

«Comunicatore 712» rispose senza esitazione. Strano, mi sarei aspettata il contrario, però…
«Non è un nome, è un numero.»
«Io non ho un nome.»"
[…] Ma anche ai cani randagi si dà un nome.

Incollati, per me questo passo (ne ho tagliato qualche riga) è poesia pura.

Oppure questo:

Anche Nathaniel poteva provare sentimenti che non fossero desiderio di possesso e coercizione.

La scrittura di Francesca è cresciuta nel tempo, si è fatta più fluida e coinvolgente, è migliorata sia nello stile – già praticamente perfetto – che nell’intreccio quasi dal taglio cinematografico.

Sono in ballo sentimenti importanti, come dicevo prima, il concetto di “casa” come identità, come luogo a cui anelare e tornare. Non solo quindi dare un nome ad una persona che in realtà è stato identificato con un numero, ma trovare in quella persona un’identità propria e il posto da chiamare casa.

Un centro perfetto questo di Francesca Trentini per un libro che trasuda impegno e devozione di un’autrice bravissima.

Concludo il mio poco comico spaccio (lo ammetto) con un’altra citazione che riassume quanto ho voluto dire oggi:

"[…] il concetto di “casa”: non erano le mura maestose di Abes Nauthos, bensì le braccia di questo maschio. In qualsiasi angolo di universo in cui avessimo deciso di vivere."

Andiamo coi metri? Vi ricordo che il max è tre emoji

Piantometro 😭 😭

Figometro. 😍😍😍

Minchiometro 🔥🔥🔥

Kellanometro 💖💖

Schiavometro 🖼 🖼

#nonsonobuonaascriverelerecensioni #ellaspaccialibri

Attenzione

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