Incollati,
eccomi qui in veste di stalker di una nuova autrice: Elisabeth Rose, della quale ho iniziato a leggere i libri della serie "Brooklyn stories" con il primo libro «Due vite, un destino».
Uno che sapeva il fatto suo, Herman Melville, ha affermato "È meglio fallire nell'originalità che avere successo nell'imitazione."; ebbene, nessuno dei due è il caso della Rose e di questo romanzo incentrato sulla storia d'amore tra Mike e Amy. Lui è un detective vedovo di 45 anni (e già questo gli ha fatto prendere punti minchiometro e figometro dalla sottoscritta), con due figli adolescenti, la cui maggiore troveremo in un libro successivo. Lei, Amy, è una dottoressa prodigio nel suo lavoro, tanto che ha anticipato tutti i tempi, ma una vera frana nei rapporti interpersonali a causa di un brutto passato. Inoltre, è diventata mamma suo malgrado, ma comunque felice, del figlio di un'amica tossicodipendente, Brian di sette anni.
Su di loro incombono le titubanze del caso, lui si chiede se sia il momento di ricominciare, lei è ancora illibata e ha 14 anni in meno di lui. Ma soprattutto incombe il collega dottore "beccione" di turno che non è solo il playboy in corsia, ma scopriremo avrà scheletri nell'armadio peggiori di cuori infranti da una botta e via.
Cosa che però non vi spoilero!
La scrittura è fluida, gli avvenimenti sono ben distribuiti, cattura coinvolge e per essere la prima opera dell'autrice promette davvero bene. Hank, il "nonno" è il mio personaggio preferito, perché riesce ad essere in qualche modo il filtro della storia, assieme al piccolo Brian con cui va a dare da mangiare alle anatre (cosa che farò presto anche io, ormai sola sulla mia panchina!)
Piantometro 😭 😭😭
Figometro. 😍😍
Minchiometro 🔥🔥
Kellanometro 💖💖💖
Buzzometro 😂
Schiavometro 🖼 🖼🖼