ALLERTA SPOILER
"Il mondo smise di essere parola per farsi pelle."
Incollats, basterebbe questa frase per convincervi a leggere questa serie.
Tuttavia, il mio spaccio non sarà così clemente e nemmeno così romantico. Perché, ammettiamolo, in quelle poche parole è racchiuso il senso che in un romance spicy viene raccontato in sette pagine con dovizie di particolari anatomici. Ma qui non ci stava bene, siamo sinceri anche su questo. Alcune cose vanno inserite nel giusto contesto e nel giusto romanzo.
Come vi ho anticipato a Natale, ho ascoltato gli audiolibri e, ora che sono arrivata alla fine, ammetto che sa non fosse stato per la signora Bottone, l'attrice lettrice degli audiolibri, non avrei concluso la serie.
Tuttavia, spaccio vuol dire mi è piaciuto, mi ha emozionato, quantomeno. E in questo caso emozione fa rima con incazzatura.
Perché dopo aver letto l'epilogo sto incazzata con la Dabos, ma proprio da volerla aspettare sotto casa per dirle: "di che minchia ti fai, chérie?" No, perché non puoi rincoglionire i lettori per quattro libri di situazioni da "mai una gioia" per poi farlo finire in quel modo.
Da buon fantasy, ha tutti i tropi necessari, tra cui il relegare alle ultime righe dell'ultima pagina i bei momenti tra Ofelia e Thorn, veramente pochi ed essenziali, così tanto da definire Thorn come follemente innamorato, quando ha la passionalità di un freezer d'inverno. Vabbè... Ciò non toglie che sia il mio personaggio preferito di tutta la serie, perché l'unico con le idee chiare e la volontà di fare le cose come si deve.
Per il resto, dei quattro libri, il migliore, a mio avviso è il terzo. Perché è quello meno confuso.
Perché vi giuro che il primo che mi dice che Daphne è incasinata gli tiro tutta la serie L'Attraversaspecchi in formato hardcover deluxe, anche se un volume costa come un'utilitaria.
E non è affatto facile seguire tutte le vicissitudini in audiolibro. Nemmeno per una abituata a tanti personaggi😒 come me.
Gli scomparsi di Chiardiluna di Christelle Dabos. Letto da Liliana Bottone.
In questo volume vedremo Ofelia nei panni di un valletto, grazie ad una sorta di incantesimo, anzi, di un'uniforme magica, fare l'infiltrata a Chiardiluna, una sorta di capitale del mondo fantastico cui appartiene, per capire non solo gli intrighi politici, ma pure chi trami contro di lei e Thorn, nonché il loro matrimonio. Leitmotiv della serie sono i protagonisti che fanno la stessa cosa senza dirlo l'una all'altro, o meglio, Thorn di solito scopre Ofelia e si ritrova a doverla coinvolgere laddove ha sempre cercato di lasciarla al di fuori.
In questo volume prevale l'avventura e l'intrigo politico, nonché la gelosia e il carattere a volte assurdo ed esasperante di alcuni personaggi.
Le ambientazioni e i costumi, chiamiamoli così, sono molto pittoreschi e richiamano ad altre saghe fantasy e cyberpunk più note e – ahimè, anzi, ahiDabos – migliori.
La memoria di Babel di Christelle Dabos. Letto da Liliana Bottone
Nel terzo intenso volume della saga Christelle Dabos, Ofelia – che ha perso le tracce del marito Thorn da parecchio tempo, anni, finisce sotto mentite spoglie nella straordinaria città di Babel su un'arca cosmopolita e gioiello di modernità. Dopo due anni e sette mesi passati a trattenersi su Anima, la sua arca natale, per Ofelia viene il momento di partire alla ricerca del marito. Con una falsa identità si reca su Babel e cercherà di usare il suo talento di lettrice (toccando a mani nude gli oggetti, Ofelia ne scopre la storia) per sventare le trappole di avversari sempre più ostici e intricati e a ritrovare Thorn che, pure lui sotto mentite spoglie indaga alla ricerca dell'Altro Dio, e non chiedetemi specifiche perché su questo credo che non ci capisca una minchia nemmeno la Dabos.
C'è un sottile substrato teologico (critico) nella figura di Dio e dell'Altro, ma dato che non ho intenzione di fare appello alla mia preparazione in scienze religiose, né ho voglia di menarlo a Daphne, non sto ad annoiarvi sulla mia teoria della metafora che la Dabos ha voluto infilare nella serie. Ho smesso nel 2015 e non sono pentita!
Il romanzo, come ho detto prima, è il migliore dei quattro, perché strutturato in modo comprensibile e, anche se stracolmo di personaggi, ruota abbastanza attorno ai protagonisti e riesci a focalizzarti bene sulle vicende. Sul finale, vi ho già avvertito degli spoiler, la frase citata in apertura.
Echi in tempesta di Christelle Dabos. Letto da Liliana Bottone
In questo ultimo capitolo della saga, Ofelia e Thorn affrontano un universo colmo di allegorie e di realtà interiori profonde, di orizzonti antichi e di sentimenti nuovi. Più uniti che mai, Ofelia e Thorn approderanno all’osservatorio delle Deviazioni, un istituto avvolto dal segreto più assoluto e gestito da una setta di scienziati mistici in cui, dietro la facciata di una filantropica clinica psichiatrica, si cela un laboratorio dove vengono condotti esperimenti disumani e terrificanti. E qui che scoveranno la verità che da sempre è nascosta dietro lo specchio. Lascio alla sinossi originale la descrizione del libro, che vi assicuro è qualcosa di terribile. Non sembra scritto dalla medesima autrice degli altri tre da tanto che è confuso, intricato, distorto. Brutto.
Purtroppo, è brutto. E finisce male. O meglio, lascia intuire qualcosa, ad alcuni sperare in una postilla con un "vissero felici e contenti", ma in realtà lo vogliamo credere tutti noi appassionati e delusi da questo finale.
La mia teoria è che la Dabos sia stata costretta a scrivere questo libro dall'editore e dai fan in un momento in cui, se fosse dipeso da lei non l'avrebbe fatto, magari avrebbe aspettato per trovare la giusta ispirazione, o semplicemente cercando un periodo sabbatico. E come ogni cosa forzata dall'esterno esce abbastanza una ciofeca.
A me di sicuro e, con tutto il rispetto, anche a lei.
Non che il libro non abbia una padronanza di linguaggio e di narrazione, altroché, anzi plauso al traduttore, davvero bravissimo. Ma manca di tutto. Non risolve quasi nulla se non svelare qualcosa che poi non si risolve se non a discapito di tutti i personaggi principali che muoiono o si dissolvono.
Con questa parte ho anche assolto alle mie note dolenti, la novità 2023. Lo confesso, Incollats, se non fosse stato legato agli altri, questo libro sarebbe stato senza valutazione, perché la delusione è talmente tanta da offuscare anche il mio giudizio e la mia volontà di non andare mai sotto alle 4 stelle. Per questo, non è stato valutato su Storytel. Applausi come sempre alla signora Bottone per la lettura favolosa.
Andiamo coi metri che sono complessivi dei tre libri, così come la valutazione (che metto perché me l'avete chiesto molto cordialmente...)
Valutazione: ⭐⭐⭐⭐/5
Piantometro 😭 😭
Figometro. 😍
Minchiometro -
Kellanometro 💖
Sclerometro 🤬🤬 🤬
Buzzometro-
Schiavometro 🖼