giovedì 9 novembre 2023

Binding 13. Marcami stretta Boys of Tommen Vol. 1. di Chloe Walsh

 


Binding 13. Marcami stretta Boys of Tommen Vol. 1. di Chloe Walsh. DeA Edizioni.

Genere: Young Adult

Sottogenere e trope: sport romance, angst, relazioni famigliari, incidente, segreti, amore segreto. Scuola elitaria, bully.

̷T̷r̷a̷m̷a

Johnny Kavanagh è una promessa del rugby: nato per brillare sul campo, è una forza della natura, nulla può far vacillare le sue certezze, distrarlo dalla sua scalata verso il successo. Nulla, tranne il tiro sbagliato che farà scontrare il suo mondo con quello della nuova arrivata al Tommen College, la misteriosa e complicata Shannon Lynch. Chi è davvero quella ragazza dagli occhi tristi che tenta con tutta sé stessa di essere invisibile?

Per Shannon la vita non è mai stata facile, né a scuola né a casa. Al Tommen spera di ricominciare da zero, ma non è semplice liberarsi di un passato tanto oscuro, dei demoni che la tormentano da sempre. Finché non viene presa alla sprovvista da un incontro capace di scuotere le mura che con tanta fatica ha alzato attorno a sé. Negli occhi di Johnny riconosce subito un'inquietudine simile alla sua, e non può fare a meno di venirne catturata.

Tra violenza, passione, rabbia e segreti impronunciabili, entra in campo un'attrazione che non conosce regole, che rischia di sconvolgere irreversibilmente il match delle loro vite.

𝐒p𝛂𝕔𝔠𝗶𝔬

SPOILER ALERT

La mia Brioscina mi odierà dopo questo spaccio… No, non dopo, perché lo sa già. Ma sono ancora una volta la vocina fuori dal coro. Ok, ho tolto mezza stella, ma vi assicuro che pesa. Perché novecento pagine con un cliffhanger finale... sapete che mi fanno sclerare.

Però c'è da dire che sono 900 pagine o poco meno che ti tengono incollata alla storia, perché vuoi sapere come va a finire anche se il ritmo è quello delle telenovele messicane degli anni Ottanta. O forse erano argentine? Vabbè, avete capito.

Cosa, Ella, se negli anni Ottanta pure tu eri una bambina... o quasi.

Il libro è molto originale, partendo dall'ambientazione, siamo in Irlanda e non nei soliti USA. Siamo nel 2005. Shannon e Johnny sono due ragazzini che si comportano da ragazzini. Anche se lui è un "beccione" come diciamo dalle mie parti per intendere playboy, o meglio, non esattamente. Ha una trombamica che poi diventerà la spina nel fianco di tutti.

Per il resto, il minchiometro è praticamente assente per motivi "di salute", diciamo. E per la giovanissima età di lei.

Anche qui abbiamo una pioggia di personaggi nelle prime pagine, ma al contrario di "Icebreaker", sono introdotti meglio e con cognizione di causa. E, soprattutto, nessuno è inutile.

È stata una bella lettura, fresca, originale, laddove davvero è difficile leggerne. Quindi, se non sclerate per il mancato finale, ve lo consiglio molto.

Dato che mi hanno detto che alla fine ho parlato poco del libro, aggiungo una parte.

La storia mi è piaciuta moltissimo, c'è un personaggio secondario, Gibsie, che è una forza della natura, divertente, sagace, "cazzaro" quanto basta per rendere la lettura qualcosa di unico e da farne valere la pena.

Anche gli stessi protagonisti sono molto interessanti, perché né scontati, né banali. Reali, per quanto vivano una situazione piuttosto particolare, purtroppo verosimile.

Johnny è tenerissimo. È vero, è un maschio alfa per la sua squadra di rugby e una sorta di principe della scuola come se ne trovano molti nei bully romance, ma non mi sento di dire che questo sia totalmente un "bully", anche se la bulla c'è e si vede! È qualcosa di diverso, di più, di veramente speciale. Il suo amore per lo sport è qualcosa che non si è mai letto nei libri, perché è quasi una relazione tossica con il rugby, tanto da non sentire neppure quando il proprio corpo ci dice di tirare il freno.

Shannon è una ragazza triste, ma per questo motivo non è la classica protagonista dalla famiglia disfunzionale, maltrattata e per questo stronza con tutti. È chiusa in sé, ha paura. Ha emozioni vere, tristi, commoventi a volte. Ha 15 anni, ma è molto matura. Questa maturità, tuttavia, non è espressa con una sessualità sfrenata e fuori da ogni concezione, perché è una bambina. Ma è una ragazza che con maturità cerca di reggere il dolore e gli abusi in casa per amore dei fratellini più piccoli, della madre e dei due fratelli più grandi, uno che le sta molto vicino - altro personaggio molto interessante - e uno che è scappato per dei motivi che sono tutti da scoprire.

Per questo la lettura ti ipnotizza per poco meno di novecento pagine. Per questo mi sono incazzata al sapere che il finale è open e chissà quando leggeremo quel che accade dopo. A tutti, in primis a Johnny e soprattutto a Shannon.

La mia stella in meno, battute a parte, è perché davvero non sopporto i finali open. Soprattutto se non c'è disponibile a breve un seguito. Per tanti motivi, alcuni personali altri più comuni: tra questo libro e il prossimo ne passeranno altri. E l'attenzione potrebbe facilmente spostarsi altrove.

𝕄𝕖𝕥𝕣𝕚

Specifico che i metri esulano dalla valutazione in stelle. Non contano se non di per sé stessi.

Valutazione: ⭐⭐⭐⭐,5/5

Piantometro 😭 😭 😭 😭 /5

Figometro 😍😍😍😍/5

Romanticometro 🌸🌸🌸🌸/5

Minchiometro 🔥/5

Kellanometro 💖💖💖💖💖/5

Martilallimetro 🕵🏼🕵🏼🕵🏼/5

Sclerometro 🤬🤬 🤬 🤬 🤬/5

Buzzometro 😂 /5

Schiavometro (copertina) 🖼🖼 /5

⚠️I miei sono #spacci, non recensioni vere; quindi, mi scuso con autori e editori per il mio modo bizzarro di esprimermi, ma vi assicuro che i libri di cui parlo mi sono piaciuti moltissimo.

Cinque emoji è il punteggio massimo dei metri che non indicano la qualità ma la quantità, ovvero quanto è commovente, quanto è spicy o quanto è romantico, ecc.

Una volta sola di Ashley Munoz


 Una volta sola di Ashley Munoz. Royal Books Edizioni.

Genere: Contemporary romance

Sottogenere e trope:

̷T̷r̷a̷m̷a

Ultim’ora: il più grande rubacuori di Hollywood, Ryan Prince, è stato avvistato in vacanza nella sua città natale. Ma chi è la ragazza misteriosa?

No, non avevo sentito dire che Ryan Prince soggiorna proprio nel resort in cui ho appena iniziato a lavorare.

Se l’avessi saputo, forse mi sarei data malata.

Ripensandoci, forse non l'avrei fatto, perché ho davvero bisogno di quello stipendio. Il fatto di essere una madre single e di aver perso il mantenimento dei figli mi ha reso disperata. Tuttavia, avrei preferito evitare il circo che arrivava all'Hawk Tail Resort e l'uomo che ne è la causa.

Dopo tutti questi anni, è ancora lo stesso splendido giocatore di calcio che ho lasciato al college. Però ora non scende più in campo, a meno che non sia per un ruolo in un film.

Credevo che non mi avrebbe nemmeno riconosciuto, non con l’attrice attaccata al suo fianco e la folla che gli si stringeva intorno. Ma Ryan Prince non solo mi ha riconosciuto; il sorriso su quel viso perfetto mi dice che ricorda esattamente cosa ho fatto quando me ne sono andata.

Ho pensato che quello fosse un segno, un modo per mettere da parte il passato… ma l'espressione del suo viso mi dice che ha in mente di riportare a galla tutto ciò che è rimasto sospeso tra di noi.

L’estate sta per finire, ma sembra che la mia penitenza per gli ultimi dieci anni stia solo per iniziare.

𝐒p𝛂𝕔𝔠𝗶𝔬

"Una volta sola" di Ashley Munoz, Incollats, è un romanzo che porta sicuramente il lettore in un viaggio emozionale.

Tuttavia, il libro - per i miei gusti - ha delle carenze; soprattutto per me, RebElla, che ho letto "Ghosted" di J.M. Darhower e ancora sono innamorata di quella storia.

La trama è un pizzichino cascante nei cliché, con una tipica storia d'amore tra un attore famoso e una madre single, con un padre dei bambini semiassente, che si sveglia solo per marcare un territorio che non gli appartiene. Inoltre, c'è un passato tra i due protagonisti che a mio avviso stona un po', o meglio, non capisco perché sia stata fatta questa scelta nel raccontare l'amore che legava Ryan e Bexley ai tempi del college e poi il perché la cosa vada a rotoli. Sembra che la storia sia un pezzo di un'altra. Cioè, due vite diverse. Non so se sia voluto, se è così, io ho capito poco la dinamica. O l'ho travisata.

Gli eventi sono, laddove non dovrebbero, prevedibili. Inoltre, i personaggi mancano di profondità, Bexley è odiosa per tutto il libro e non ho avuto empatia per lei, al contrario, la mia solidarietà è andata tutta a Ryan; tuttavia, Ashley Munoz conduce i lettori attraverso un percorso emotivo anche se gli eventi si presentano forzati e prevedibili, perché ci sono lo stesso dei momenti coinvolgenti e commoventi.

Nonostante sia ben scritto, il libro potrebbe non soddisfare al 100% i lettori, come me versione RebElla, in cerca di trame originali e personaggi complessi. Però, nell'insieme è una storia che si lascia leggere e non mi sento di bocciarla in toto, al contrario, vi consiglio di leggerla se amate dinamiche come le seconde occasioni e le storie di divi del cinema in cerca del vero amore (o della sua seconda occasione).

𝕄𝕖𝕥𝕣𝕚

Specifico che i metri esulano dalla valutazione in stelle. Non contano se non di per sé stessi.

Valutazione: ⭐⭐⭐/5

Piantometro 😭 😭 😭/5

Figometro 😍😍😍😍/5

Romanticometro 🌸🌸🌸🌸/5

Minchiometro 🔥🔥🔥/5

Kellanometro 💖/5

Sclerometro 🤬🤬 🤬/5

Buzzometro 😂/5

Schiavometro (copertina) 🖼🖼 🖼/5

⚠️I miei sono #spacci, non recensioni vere; quindi, mi scuso con autori e editori per il mio modo bizzarro di esprimermi, ma vi assicuro che i libri di cui parlo mi sono piaciuti moltissimo.

Cinque emoji è il punteggio massimo dei metri che non indicano la qualità ma la quantità, ovvero quanto è commovente, quanto è spicy o quanto è romantico, ecc.

martedì 31 ottobre 2023

To Bleed a Crystal Bloom. Fiore di cristallo di Sarah A. Parker


 Incollats,

benvenuti in Ella versione ribelle. Rebella. Con questa definizione ho persto totalmente la mia credibilità.

Il libro che vi presento è il solito "fenomeno" del Booktok o qualcosa di venduto come tale che, non solo fa crollare le aspettative, ma fa decisamente cadere attributi normalmente non in dotazione alle donne.

Si tratta di To Bleed a Crystal Bloom. Fiore di cristallo di Sarah A. Parker edizioni HarperCollins.

Mi sono fatta forza e sono arrivata sino alla fine, perché dovevo capire e sapere cosa ci trovasse la gente di così straordinario in questo romanzo.

La prima cosa che mi viene da dire è: ma usare dei nomi più semplici no?

Cerchiamo, Incollats, di fare chiarezza assieme.

La trama dovrebbe (e il condizionale è a caratteri cubitali) essere un retell della fiaba di Rapunzel, ma fermatevi, non di quella Disney con Flynn/Eugene, ma della fiaba dei Grimm. Però, a parte la torre, non ho trovato molte cose da farmi pensare al retell e dire "che genio" come mi è capitato leggendo altri retell.

La protagonista, dal nome Orlaith e settantanove soprannomi, è l’unica sopravvissuta a un massacro che ha sterminato un intero villaggio, tale massacro è imputato a delle creature cui Rhordyn, forse il nostro protagonista maschile, dà la caccia da sempre.

Lei si ritrova confinata in un castello dal suo salvatore, dal quale, attenzione, è libera di uscire quando vuole e quando le viene proibito, conosce strade alternative che tutti sanno usi, ma nessuno le dice nulla. Tuttavia, ha paura a lanciarsi oltre un certo confine.

La storia è scandita da diversi POV, ma la predominanza è quello di Orlaith, che si fa sempre, e dico sempre, le stesse pippe mentali su Rhordyn e ogni tanto sul suo amico Kai – che devo capire che cacchio di creatura sia: un tritone? Qualcosa del genere? – Ogni tanto si allena con Baze, altro tizio che spunta a caso, pare un latin lover, ma non si capisce a cosa serva ai fini narrativi.

Idem tutta una pioggia di personaggi inseriti più per allungare un brodo già esteso dalle perifrasi e dalla ridondanza di figure retoriche che Orlaith usa soprattutto per descrivere quello che prova per Rhordyn, ma che non servono a molto, perché sono solo manierismi che alla lunga – ma pure alla media – stancano e annoiano, anche perché sono quasi sempre rivolti alle stesse cose.

L'autrice, dunque, si sofferma su ambienti e ripetizioni, creando un tono monotono e lento. La trama è impossibile da capire, perché non si sa dove si voglia andare a parare.

All'inizio c'è un glossario inutile, perché poi all'interno del testo ci sono indicate cose che necessiterebbero del glossario e che, invece, sono date per scontate. Così come non viene detto cosa siano i personaggi. Rhordyn non mangia, vive di una goccia di sangue annacquato che lei gli offre da quando l'ha salvata a due anni fino ad oggi, che ne ha 21. È un vampiro? Chi lo sa!?

Vengono enfatizzati alcuni aspetti dell’ambientazione e della protagonista creando un tale senso di monotonia da offuscare quei momenti che hanno realmente un impatto sulla trama, come il summit e l'unico personaggio degno di nota, Cainon, che arriva troppo tardi e va via troppo presto perché possa salvare la storia. Zali non la nomino neanche, perché è la classica terza (o settima) incomoda splendida messa lì per far scena e - forse - nel letto di Rhordyn.

Altri elementi: Orlaith ama farsi del male, deve drogarsi ogni notte solo per poter dormire, desidera il suo tutore cui castello non lascia più da 19 anni, i suoi istruttori le hanno dato un'istruzione mirata, non sa e non vuole sapere qualsiasi cosa del suo mondo. Ci sono descrizioni immense di cose inutili ma non si sa molto bene che aspetto abbiano i personaggi, quanti anni abbiano i maschi o quanti ne dimostrino.

Kai è un tritone? Ha un disturbo della personalità e diventa un Kraken? Cosa cippa è Baze? Perché è lì, da quando? Cosa rappresenta per Rhordyn, il sovrano di quella terra?

L'inverno sta arrivando? Ah, scusate, ho sbagliato libro.

Orlaith offre sangue ogni notte a Rhordyn da quando aveva 2 anni. Pensa di condividere una parte di sé con lui e si sente soddisfatta dall'autolesionismo? Però lo punisce, si punisce. Fa capricci, li fa anche lui. Li fanno tutti.

Ci sono rituali e situazioni che non vengono spiegati, ma dati come cosa nota. Orlaith va in calore - come gli animali - a 21 anni per la prima volta, e vuole tutti. Ma non ottiene che una grattatina da Rhordyn con mille sensi di colpa e un bacio dal tritone – che però è il suo migliore amico. Senza contare che, va bene non usare un linguaggio esplicito, ma l'implicito non è che sia tanto meglio quando si capisce il sottinteso e questo è raccapricciante.

Viene definito dark romance, io ho un'idea differente di questo genere e questo libro ha toni cupi e crudi ma che non riguardano più di tanto la relazione tossica tra la protagonista e il resto del mondo. Se lei che si presenta a tavola coperta di cacca di cavallo o il suo amico Kai che vuole leccare il suo ciclo per guarirla possono definirlo dark romance, fatemelo sapere.

Qualche bacio dato con rabbia non rende la cosa un dark romance, non c'è redenzione del protagonista maschile né, eventualmente, di Orlaith. O di chiunque altro.

Ci sono solo cadaveri sventrati degni di un horror splatter.

Posso solo trovare due pregi: la copertina, molto bella e la traduzione ben fatta.

Quindi, con tutto il rispetto, ma il mio giudizio è 2 stelle, per questo, e per la totale assenza di tutto, non lo ritengo neanche papabile di metri.

Valutazione: ⭐⭐/5

Pestilenza (I Cavalieri dell'Apocalisse Vol. 1) di Laura Thalassa.

 


«Non mi serve un nome per avere uno scopo. Sono gli umani che hanno bisogno di dare un nome a qualsiasi cosa su questa loro terra verde, persino ai fili d’erba».

Perché dare un nome alle cose le umanizza, e se umanizzi qualcosa allora sei costretto a riconoscerne l’esistenza.

Incollats, questa saga è qualcosa di apocalittico!

Ok, Ella, smettila.

Rifaccio…

Incollats, ho finalmente trovato il periodo e il mood per leggere questi romanzi di Laura Thalassa e devo ammettere che sono pentita di non averlo fatto prima.

Era da molto tempo che non trovavo dei paranormal romance o "romantasy" come vengono definiti da chi se ne sa di queste cose, così belli.

Perché io non li abbia letti prima, be', è una domanda cui non so dare risposta, forse semplicemente perché l'originale, il diverso, fa paura. Anche se bisogna ammettere che le recensioni dell'intera saga (a proposito, Hope Edizioni, quando arriva "Morte"?) sono altissime.

Pestilenza (I Cavalieri dell'Apocalisse Vol. 1) di Laura Thalassa. Hope Edizioni.

̷T̷r̷a̷m̷a:

Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.

Quando Pestilenza arriva nella cittadina di Whistler, in Canada, Sara Burns sa per certo che tutte le persone che lei conosce e ama sono destinate a morire, a meno che il Cavaliere dalle fattezze angeliche non venga fermato. Ed è proprio questo che Sara ha in mente di fare quando, con un colpo di fucile, lo disarciona dal suo cavallo.

Peccato che nessuno l’abbia avvisata che la bestia immonda non può morire.

Si ritrova quindi prigioniera di un Cavaliere immortale e molto, molto arrabbiato, il cui unico scopo è farla soffrire. Più il tempo passa, però, e più Sara è incerta sui sentimenti che il messaggero dell’Apocalisse nutre per lei e... viceversa.

Sara può ancora salvare il mondo, ma per farlo dovrà essere disposta a sacrificare il suo cuore.

̷C̷o̷s̷a ̷n̷e ̷p̷e̷n̷s̷o:

«Non sono qui per esaudire i tuoi desideri». La sua voce è ferma, spassionata. «Sono qui per far finire il mondo».

In questo primo romanzo troviamo Sara Burns, una pompiera, che per fermare Pestilenza, l'angelo dell'apocalisse che ovunque passa lascia una scia di malattia e di morte, estrae a sorte lo stecchino sfortunato, e gli fa un'imboscata dove pensa di fermarlo.

Peccato che...

Lo vedrete, altrimenti finirebbe il libro al 5%.

Per punizione, Pestilenza la porterà con sé e non la infetterà con il suo morbo, ma all'inizio la farà soffrire parecchio.

Scopriremo poi anche i motivi della sua scelta, ma nel frattempo ci godremo il viaggio nel viaggio, nello scoprire il mondo degli uomini da parte di Pestilenza e Sara sarà titubante nell'insegnarglielo. Ma pure divertita.

Questo romanzo ha indubbiamente dei toni forti, degli argomenti pesanti, insomma da tw di un certo spessore; tuttavia, leggendolo si riesce a immedesimarsi in entrambi i protagonisti e a capirne le intenzioni.

La penna di Laura Thalassa è qualcosa di straordinario e unico, riesce, nonostante parli di malattia e morte, a essere divertente, soprattutto nei momenti in cui Sara commenta Pestilenza con ironia e autoironia.

Pestilenza è – pur nella sua terrificante bellezza – tenerissimo. Perché quando scopre il mondo, ad esempio alla prima bevuta di superalcolico, sembra un ragazzino che s'atteggia da adulto. Poi però impara in fretta e a Sara non resta che capitolare.

Tuttavia, forse, la lezione viene imparata da entrambi.

Un altro particolare interessante è quello legato al nome, Pestilenza, e vedrete che anche qui la scelta di non dargli un nome diverso non è casuale. Laura Thalassa se ne sa di ciò che scrive e anche se parla di un argomento strettamente legato alla religione – sono cavalieri biblici – non fa apologie o tenta di convertire, anzi, (questo è qualcosa che ho apprezzato molto avendo anche io scritto di religione con lo stesso intento) descrive quello che l'umanità si è perso, descrive quello che l'umanità ha di bello, laddove false dottrine o la negazione delle stesse fanno credere sbagliato quello che è giusto e abitudine ciò che è sbagliato.

̷S̷p̷e̷c̷i̷f̷i̷c̷o ̷c̷h̷e ̷i ̷m̷e̷t̷r̷i ̷e̷s̷u̷l̷a̷n̷o ̷d̷a̷l̷l̷a ̷v̷a̷l̷u̷t̷a̷z̷i̷o̷n̷e ̷i̷n ̷s̷t̷e̷l̷l̷e̷. ̷N̷o̷n ̷c̷o̷n̷t̷a̷n̷o ̷s̷e ̷n̷o̷n ̷d̷i ̷p̷e̷r ̷s̷é ̷s̷t̷e̷s̷s̷i̷.

Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐/5 lode

Piantometro 😭 😭 😭 😭 /5

Figometro 😍😍😍😍😍/5

Romanticometro 🌸🌸🌸🌸/5

Minchiometro 🔥🔥🔥🔥/5

Kellanometro 💖💖💖💖💖/5

Dean&Sammetro (novità!) 👻 👻 👻👻👻/5

Sclerometro 🤬🤬 🤬 🤬 🤬/5

Buzzometro 😂 😂 😂/5

Schiavometro (copertina) 🖼🖼 🖼 🖼 🖼 /5

⚠️I miei sono #spacci, non recensioni vere; quindi, mi scuso con autori e editori per il mio modo bizzarro di esprimermi, ma vi assicuro che i libri di cui parlo mi sono piaciuti moltissimo.

Cinque emoji è il punteggio massimo dei metri che non indicano la qualità ma la quantità, ovvero quanto è commovente, quanto è spicy o quanto è romantico, ecc.

Attenzione

Se mi contatti, con qualunque mezzo, social o e-mail, controlla di conoscere alcune cose: 1. Se vuoi che io collabori con te e che legga i tuoi libri, vedrai che non faccio collaborazioni a parte tramite Romance Book (che puoi contattare chiedendo di me, ma non è detto che io possa comunque essere colei che leggerà il tuo libro). 2. Se mi contatti per leggere i miei libri premurati almeno di sapere cosa scrivo. Alcuni libri sono pubblicati da CE e dovresti sentire loro. Io NON mando cartacei, perché non posso permettermeli neanche per me. Per questo, visto che in un modo o nell'altro voi schifate il digitale, non chiedermi la collaborazione. 3. Non intendo aprirmi un profilo Wattpad per NESSUN motivo. Idem per Facebook. Ho i miei problemi importanti per odiare a morte quei due siti. Grazie per la comprensione.