⚠️I miei sono #spacci, non recensioni vere; quindi, mi scuso con autori e editori per il mio modo bizzarro di esprimermi, ma vi assicuro che i libri di cui parlo mi sono piaciuti moltissimo.
Tre emoji è il punteggio massimo.
Le edizioni cartacee dei libri pubblicati Chicory editi tra settembre 2020 febbraio 2022, degli pseudonimi Ella Kintsugi, Daphne Lorbeeren e Klelia Tataduży, sono OBSOLETE.
Ve ne accorgete dalle copertine, ma anche gli interni hanno subito delle riedizioni, a volte minime, altre sostanziali.
In particolare, ma non solo: i libri "Sebastian" di Ella Kintsugi e "I Figli della Notte" a nome Daphne Lorbeeren, usciti ad agosto/settembre 2021, hanno subito un errore di stampa importante, chi li ha ricevuti per recensirli è stato avvertito e, laddove possibile, i libri sono stati sostituiti.
Quindi, se vi rivendete su Vinted o su altri canali libri che avete ricevuto in omaggio spesso in anteprima, oltre al cattivo gusto di una tale azione, visto che vi vendete libri che non avete pagato; vi preghiamo di assumervi la responsabilità di questa vendita, e supplichiamo l'acquirente di non penalizzare noi autrici se ha ricevuto un libro obsoleto.
Se volete fare spazio nella libreria e togliervi i nostri libri, consigliamo il bidone della differenziata. È molto più onesto ed ecologico.
Di sicuro dopo quest'ennesima umiliazione, non manderò più cartacei ai blogger, parafrasando il detto: "per colpa di qualcuno, non si dà più credito a nessuno".
Concludo settembre con Please save my heart di Rebecca Smith, un libro che ho corteggiato per un po' di tempo e alla fine mi sono decisa a prenderlo con KU.
È un romanzo molto carino e avvincente.
Non so se sia un'opera prima dell'autrice, questo spiegherebbe qualche minuscola ingenuità, del tutto perdonabile - sia chiaro - che, tra l'altro, a mio avviso ha alleggerito una lettura che a tratti è da trigger, quindi, importante; come del resto è giustamente sottolineato dall'autrice in sinossi e non solo.
È una storia d'amore ambientata a Londra con una differenza di classe tra i due protagonisti Rylan e Grace, meglio noti come Red e Ginger.
Lui è un fighter clandestino mulatto, anzi, dalla descrizione sembrerebbe creolo, lei è di una famiglia altolocata dal passato e parentele discutibili e complicate ma molto legata al fratello Martin, grazie al quale conosce Rylan ed è amore a prima vista.
Però...
I casini sono dietro l'angolo e sono davvero tutti con la maiuscola.
Non sarà facile ammettere a loro stessi così come al mondo di essere innamorati per Ginger e Red, perché qualcosa si metterà in mezzo sempre: ex fidanzati diversamente stronzi, altri fighter molesti a livello pro; infine, personaggi potenti come Odin, il gestore del Fight Club di Redmask (Rylan) che sarà in parte d'aiuto in altre parte integrante del club "mai una gioia" per la nostra coppietta.
Per me è stata una lettura coinvolgente e commovente anche in alcuni tratti. Ho amato il tormento interiore di Rylan, l'ho sentito sottopelle e questo è positivo. Grace è davvero come la definisce Rylan, anche quando tenta di tenerla lontana, altro dato positivo.
Se fossi una che dà e potrebbe dare stelle, sarebbero quattro pulite, ma arrotondate a 5 perché, ovviamente, i grandi critici di Amazon l'hanno abbastanza affossata, ingiustamente. Perché il libro è scritto molto bene, ha una bella trama e, ripeto, alcune ingenuità, secondo me, sono non solo perdonabili, ma giustificabili per alleggerire una storia davvero con toni imponenti.
Una sola domanda, non una critica, affatto, ma una curiosità... Non sono sicura che la parola "afroamericano" sia applicabile ad una persona di colore che non vive negli Stati Uniti.
eccomi qui a parlarvi di una serie a mio avviso molto bella ma paradigmatica del maltrattamento delle case editrici.
Parliamo sempre di loro, di Newton & Compton, che mi denunceranno probabilmente perché ne ho sempre una, ma gente, non si possono vedere libri così maltrattati solo perché giudicati di serie Z, nemmeno di serie B dalle CE.
A questo punto c’è da ringraziare che siano pubblicati!
Nel caso specifico vi parlo di un cofanetto, che ho comprato nella promozione tutto a 0,99€ di giugno/luglio e che ho letto solo di recente: “Nordic Royal Series” di Karina Halle,
che contiene i voll. Il principe svedese - Un cuore di ghiaccio - Il nostro amore quasi perfetto - Tutti i problemi dell’amore.
Cominciamo dall’ordine delle uscite... Il terzo libro e il secondo sono stati scambiati, non solo nel cofanetto, ma pure come vengono presentati singolarmente. La cosa non solo spoilera un sacco per chi legge “Un cuore di ghiaccio” prima di “Il nostro amore quasi perfetto”, ma stride con le tempistiche. Infatti, nel primo volume troviamo protagonista Viktor, principe svedese, che introduce Magnus di Norvegia in qualche modo; nel terzo libro effettivo vi è Aksel di Danimarca, la cui sorella Stella è la protagonista del quarto ed ultimo romanzo.
Per carità, sono standalone, tuttavia, se uno segue l’ordine è meglio, anche perché seguono un minimo di cronologia.
Non parliamo della formattazione. Pessima. E c’è da ringraziare che io legga con Alexa, perché l’impaginazione tutta a sinistra fa pena.
- Scusa, hai detto Alexa?
Ecco, con Alexa è un casino da leggere, perché nel libro ci sono 4 lunghi capitoli che corrispondono ai libri e il quarto, la cara amica androide non lo riconosce.
Detto questo, la cover ALMENO, nonostante la nomea della CE di avere grafici ubriachi h24, è uguale a quella del primo volume della versione originale di cui agevolo diapositiva e fornisco immagini anche di tutte e quattro le originali, anche se, nella mia testa Aksel me lo immaginavo come quello della copertina del quarto. Non ci avete capito una cippa? Bene, nemmeno io.
che, per prendersi una vacanza da una responsabilità che gli è cascata addosso assieme al dolore di una grossa perdita famigliare, si ritrova a fare un giro negli Stati Uniti, rimane in panne in una cittadina dimenticata da Dio e qui incontra Maggie, la cameriera ai piani.
Lei a sfighe se la gioca con chiunque e vince a mani basse. Ma, in un misto tra Cenerentola e Vacanze Romane al contrario (la principessa in incognito nel film era lei), come ammette la stessa autrice, si creerà questa storia d’amore che coinvolgerà anche la famiglia, in qualcosa di tenero e commovente.
Dei quattro libri è quello da minchiometro livello pro, perché, cazzarola, il principe Viktor non solo è dotato di una mazza da competizione (inutile sottolineare che sia la prima cosa che nota Maggie vedendolo nudo per caso) ma ci dà dentro come non mai!
Nel secondo volume (che Newton mette per terzo) Il nostro amore quasi perfettoil principe di Norvegia è il fichissimo e tamarrissimo Magnus (e no, cara Cassandra, non detieni il copyright di questo nome, che ne dica il tuo amico Riordan! Mezza Norvegia si chiama Magnus) alle prese con uno scandalo sessuale, una stalker e un matrimonio combinato con una certa Ella che, ahimè, non sono io! Ma Isabella del Lichtenstein.
Di tutte le storie è forse la più originale, perché diciamolo, la base di tutti i romanzi è abbastanza classica, anche se devo dire che viene stravolta dalle esigenze dell’autrice in modo interessante.
In questo caso, il contrasto invisibile-visibile tra Ella e Viktor è il leitmotiv del romanzo che intriga e diverte anche per alcune scenette esilaranti con protagonisti dama di compagnia di lei e guardia del corpo di lui.
Magnus è il principe del figometro (sul minchiometro se la cava bene anche lui), mentre il protagonista del libro successivo – il mio preferito – ne è il re.
Perché il caro “Amleto”, come lo chiama Magnus, il re di Danimarca Aksel si troverà ad avere a che fare con una sexy tata, con quattordici anni in meno e per lui, un vedovo suo malgrado, dopo essere stato pure cornuto e mazziato, beh, è una vera rivoluzione. Il libro è Un cuore di ghiaccio
Vi ho già spoilerato abbastanza, ma sappiate che, Incollati, tra i romanzi con le tate (Fran Drescher docet in ogni caso!) è abbastanza originale pur partendo da ingredienti abbastanza comuni. Ma si può sempre diventare vegetariani come le principesse... O anche no, visto che Aksel è un manzo non da poco!!!
Il quarto libro, Tutti i problemi dell'amore, sono sincera, non l’ho letto con troppa attenzione per colpa del fatto che non ho potuto usare Alexa e mi sono innervosita. Tra i quattro è molto inclusivo, LGBTQ+, gravidanze a sorpresa e via dicendo, ma non è per questo che non mi ha preso, purtroppo mi sono distratta perché arrabbiata a causa dei problemi con la lettura e non sarei onesta se dessi un’opinione. Io credo che meriti, magari potrei optare per comprarmi il volume singolo alla prossima promozione “te lo lancio dietro” di N&C di Capodanno per potermelo rileggere con calma.
Infatti, anche io inizio in modo un po' fantascientifico dalla fine commentando le note dell’autrice quando afferma di aver azzardato mettendo in conto una terza specie, accanto a umani ed elfi, gli alieni Van’hielessahar.
Un azzardo che secondo me ne è valso del tutto la pena.
Che dire di questo terzo volume?
Intanto, a me è piaciuto più degli altri, sarà che i personaggi sono straordinari in ogni accezione dal termine; soprattutto la protagonista Lenya, perché non è l’eroina che ti aspetti come quelle presentate nei volumi precedenti (e che non crediate archiviate così come gli altri soliti noti!!!), è particolare, sia come natura propria che come personaggio. Insomma, o la odi o la ami, non è una che susciti vie di mezzo a mio avviso. Lei e Nathaniel sono una coppia totalizzante per il lettore.
Temi importanti, ricordi, premonizioni, argomenti anche “da trigger alert potente”, in una storia che ho sentito particolarmente in questi due passi:
«Comunicatore 712» rispose senza esitazione. Strano, mi sarei aspettata il contrario, però…
«Non è un nome, è un numero.»
«Io non ho un nome.»"
[…] Ma anche ai cani randagi si dà un nome.
Incollati, per me questo passo (ne ho tagliato qualche riga) è poesia pura.
Oppure questo:
Anche Nathaniel poteva provare sentimenti che non fossero desiderio di possesso e coercizione.
La scrittura di Francesca è cresciuta nel tempo, si è fatta più fluida e coinvolgente, è migliorata sia nello stile – già praticamente perfetto – che nell’intreccio quasi dal taglio cinematografico.
Sono in ballo sentimenti importanti, come dicevo prima, il concetto di “casa” come identità, come luogo a cui anelare e tornare. Non solo quindi dare un nome ad una persona che in realtà è stato identificato con un numero, ma trovare in quella persona un’identità propria e il posto da chiamare casa.
Un centro perfetto questo di Francesca Trentini per un libro che trasuda impegno e devozione di un’autrice bravissima.
Concludo il mio poco comico spaccio (lo ammetto) con un’altra citazione che riassume quanto ho voluto dire oggi:
"[…] il concetto di “casa”: non erano le mura maestose di Abes Nauthos, bensì le braccia di questo maschio. In qualsiasi angolo di universo in cui avessimo deciso di vivere."
Andiamo coi metri? Vi ricordo che il max è tre emoji
Se mi contatti, con qualunque mezzo, social o e-mail, controlla di conoscere alcune cose:
1. Se vuoi che io collabori con te e che legga i tuoi libri, vedrai che non faccio collaborazioni a parte tramite Romance Book (che puoi contattare chiedendo di me, ma non è detto che io possa comunque essere colei che leggerà il tuo libro).
2. Se mi contatti per leggere i miei libri premurati almeno di sapere cosa scrivo. Alcuni libri sono pubblicati da CE e dovresti sentire loro. Io NON mando cartacei, perché non posso permettermeli neanche per me. Per questo, visto che in un modo o nell'altro voi schifate il digitale, non chiedermi la collaborazione.
3. Non intendo aprirmi un profilo Wattpad per NESSUN motivo. Idem per Facebook. Ho i miei problemi importanti per odiare a morte quei due siti.
Grazie per la comprensione.