Incollats,
Sembra che Newton and Compton avverta ormai il richiamo dello schiavometro e ha probabilmente momentaneamente (belin, Ella, quanti -mente) ritirato questo libro per fare qualche modifica, la prima che mi auguro è quella alla copertina.
Lo spaccio di oggi, del romanzo Quanto ti ho odiato (eNewton Narrativa) di Kody Keplinger pubblicato appunto da N&C, forse voi lo conoscete grazie al film di ormai ben otto anni orsono.
Ecco, ve lo dico subito, film e romanzo sono completamente diversi. Ma totalmente. Così tanto che se avessero cambiato i nomi ai personaggi sarebbe risultata proprio tutt'altra storia ed a nessuno sarebbe venuto in mente di urlare al plagio.
Vi dico qualcosa sul romanzo, poi passiamo ai confronti, per me inevitabili, perché ho amato tantissimo quel film, è uno dei miei teen movie preferiti assieme a quello dove Chris Evans – sì, proprio lui, Captain America – gira con la panna montata a coprire il minchiometro.
Qui c'è un protagonista altrettanto gnocco, Robbie Amell, fratello di Stephen, conosciuto a molti per essere stato Arrow per non so quante stagioni.
Tornando al libro. Bianca è una diciassettenne liceale impostata sull'odio-tutti (ne conosco bene un'altra che abita con me e di anni ne ha quasi 18), è sveglia, intelligente e terribilmente sarcastica. Ha due amiche del cuore, cui è legatissima: Casey e Jessica. Loro sono, ad avviso di Bianca, bellissime, mentre lei si sente bruttina e diversa anche dalle amiche.
Un bel giorno, in discoteca, anzi un discobar per adolescenti, Bianca – che non balla, ovviamente – è avvicinata da Wesley, un ragazzo superfigo del suo liceo e rinomata puttana della scuola, almeno a detta di Bianca.
Lui è simpatico, ma decisamente stronzo, le dice che lei è la DUFF del trio, l'amica bruttina alla quale i ragazzi puntano per avvicinare le amiche gnocche. E fin qui il concetto è il medesimo del film.
Ovviamente, Bianca la prende male ma risponde a tono, versando la cola cherry addosso al bel Wesley Rush come prima reazione.
E ci fermiamo qui.
Perché poi vedremo che Bianca avvicinerà Wesley e lo userà come valvola di sfogo sessuale per i suoi problemi in famiglia e per il ritorno del suo ex, che è il fratello maggiore di Jessica e che le ha spezzato il cuore perché stava con lei quando era fidanzato con un'altra.
Mi fermo qui anche per non cadere negli spoiler.
Passiamo al confronto tra libro e film.
L'A.S.S.O. nella manica film del 2015 regia Ari Sandel con Mae Whitman nei panni di Bianca Piper e Robbie Amell in quelli di Wesley Rush.
Come dicevo prima, tolto il liceo e il concetto di DUFF (in italiano tradotto come ASSO =Amica Sfigata Strategicamente Oscena per favorire il concetto Designated Ugly Fat Friend non comment il fatto che di osceno ci sia questa traduzione... no, capito?) e i nomi dei personaggi, la storia è totalmente diversa, anche se ruota sempre attorno al ruolo di Bianca additata come DUFF da Wesley.
Cominciamo dall'aspetto fisico: Mae Whitman è un'attrice bravissima e simpaticissima ma con Bianca Piper ha in comune zero. Perché la protagonista del romanzo è rossa di capelli con occhi chiari e il sedere alla Jennifer Lopez, solo che lei se lo vede grasso, come qualunque adolescente cui viene data della grassa.
Robbie Amell somiglia leggermente di più a Wesley, ma viene descritto con gli occhi grigi e i capelli a boccoli, insomma più lunghi. Ma non siamo pignoli.
Non serve esserlo per il confronto tra Casey cinematografica e Casey scritta: Bianca Alexa Santos (sì, di secondo nome fa Alexa!) è mezza cubana mezza brasiliana. È molto bella, questo è indubbio, ma Casey del libro è "alta bionda e fica" (cit. Lucio Dalla), alta tipo un metro e ottantacinque. L'altra amica, Jessica, invece, è abbastanza somigliante alla versione letteraria.
Poi veniamo ad altri personaggi, come l'ipotetica fidanzata di Wesley, interpretata da Bella Thorn (sappiamo tutti chi sia la signora Benji) che nel romanzo non c'è, perché lui ha solo avventure. Non compare l'ex di Bianca, e il povero Toby Tucker non è affatto stronzo come dipinto nel film, ma un nerd bravo ragazzo.
Nel film, Bianca chiede a Wesley di aiutarla a conquistare Toby, nel libro, Bianca salta addosso a Wesley per dimenticare i problemi famigliari, una madre assente che chiede il divorzio al padre ex alcolista, e il ritorno del famigerato ex. In pratica, Bianca usa Wesley come valvola di sfogo per non pensare.
Nel film è Wesley che ha problemi in famiglia, mentre Bianca vive con la madre. Che è vero, anche nel libro è una life coach ed è per questo che è sempre in giro a fare conferenze.
Il libro è molto introspettivo nell'unico POV di Bianca, dove si chiede molte cose e rimane convinta su altre, è molto focalizzato sull'adolescente e sulla sua visione della vita. Mentre il film è molto più corale. Wesley è un bel personaggio, sottovalutato in entrambi i casi, ma forse meglio sottolineato da Robbie Amell che dalla penna della sua creatrice.
Altri personaggi, come l'insegnante che cita Bulwer-Lytton e il giornale della scuola non ci sono. Anche il concetto "siamo tutte DUFF" che è poi il finale del film, è espresso diversamente.
Insomma, cos'ho preferito io?
Entrambi, ma vivendoli in modo differente.
Sono la prima a capire che non si possa seguire pedissequamente una storia nella riduzione cinematografica, ma qui siamo ben oltre. Qui poteva benissimo chiamarsi retell o fanfiction. C'è una rivoluzione totale e il concetto di DUFF o ASSO poteva essere benissimo qualcosa di preso da un film o da un malsano trope giovanile, perché, ripeto, sono davvero poche le cose in comune.
Lasciamo perdere il cast, per carità, ma è la storia ad essere differente. Nel libro vediamo una crisi profonda di Bianca per la sua famiglia, mentre nel film è tutto molto più easy. Tutto ruota attorno al prom e al lato cinico ma comico della protagonista, anzi, dei due protagonisti.
Andiamo coi metri?
Valutazione: ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐/5
Piantometro 😭
Figometro. 😍😍😍
Minchiometro 🔥🔥
Kellanometro 💖💖
Sclerometro 🤬 🤬
Buzzometro 😂 😂😂
Schiavometro non pervenuto